E’ un oggetto elettro/meccanico che si pone fuori dall’acquario ed è collegato ad un tubetto ed ad un terminale (diffusore o pietra porosa) posto sul fondo dell’acquario.
L'aeratore, con la sua emissione di bolle d'aria, muove l'acqua favorendone circolazione verticale e scambio di gas sulla superficie della stessa. Se al mattino osservate i vostri pesci che nuotano in superfice con la bocca a pelo d’acqua significa che l’acquario è in carenza di ossigeno ed in questo caso bisogna subito accendere l’aeratore per alcune ore fino a quando i pesci riprenderanno a nuotare correttamente. Pertanto è bene sempre averne uno a disposizione.
L’apporto di ossigeno all’acqua è minimo poiché esso è solo il 10/12% circa dell’aria che cattura e manda nell’acquario, mentre il flusso creato dalla colonna d’aria in acqua dall’aeratore provoca una forte dispersione dell’anidride carbonica che è indispensabile per la crescita delle piante.
Si preferisce pertanto usare l’apparecchio non in modo continuativo, ma solo in situazioni di necessità (vedi cosa spiegato prima), come anche durante l’uso di un medicinale, per disperdere un occasionale eccesso di CO2 o di usarlo solo nelle ore notturne e per poche ore.
Si ricorda che le piante “respirano” ossigeno e di notte ne consumano tanto e l’impianto di CO2, se presente, andrebbe spento poiché ovviamente la fotosintesi clorofilliana si interrompe nelle ore notturne. In ogni modo è buona cosa averne uno poiché anche se si decidesse di non usarlo e se malauguratamente dovesse rompersi il filtro, con l’uso immediato dell’aeratore aumenteremo l'autonomia di sopravvivenza dei nostri pesci fino a quando non riusciremo ad intervenire nella sostituzione o riparazione del filtro stesso.