È assolutamente risaputo che dall'alimentazione dipende al 90% la sopravvivenza degli animali in acquario. Una dieta adeguata non solo li tiene in vita ma li fa crescere e anche riprodurre. Il mangime per pesci si deve avvicinare il più possibile a quello che gli animali trovano in natura nel loro biotopo ed ecco perché esistono diverse varietà in base alle esigenze.
Ecco la nostra esalogia sui mangimi:
Bisogna tenere conto che i pesci non vanno in vacanza! All’occorrenza esistono in commercio vari tipi di distributori automatici di mangime per acquario (consigliamo di metterli in funzione almeno un paio di settimane prima della partenza affinché il cibo non vada sul fondo).
Spesso molti acquariofili (soprattutto agli inizi) non alimentano correttamente i pesci a causa della loro inesperienza; le varietà di cibo sul mercato sono moltissime e bisogna saperle scegliere correttamente.
Una regola fondamentale per i nostri pesci, come già enunciato ai punti 2 e 3 in precedenza, è quella di alimentarli almeno due volte al giorno stando molto attenti alla quantità poiché se questo non viene consumato tutto in poco tempo tende ad affondare fino a raggiungere il fondo dell’acquario con la conseguenza di innescare processi di decomposizione tali da far nascere possibili patologie ai pesci a causa dell’alterazione della qualità dell’acqua.
Ci sono vari tipi di mangimi in commercio, fare sempre attenzione alla data di scadenza e il cibo deve essere consumato entro 5 o 6 mesi dall’apertura.
Il cibo liofilizzato, come detto in precedenza, è ottenuto dalla lavorazione di cibo naturale mediante processi di essiccazione per poterlo conservare nel tempo ; dopo essere stato raccolto viene surgelato e poi disidratato.
I tipi principali sono l’artemia salina, il chironomus o larve di zanzare che dir si voglia, il krill, il tubifex e piccoli pesciolini. Questo tipo di mangime è particolarmente adatto a pesci marini o di acqua dolce con difficoltà di nutrizione ( discus, etc)
Sono in fiocchi, in granuli, in pellets e in pastiglie : la scelta è molto vasta e soddisfa le più svariate esigenze dei nostri pesci.
Sicuramente il mangime surgelato è quello più vicino al cibo fresco che i nostri pesci troverebbero in natura ma è doveroso ricordare che il cibo surgelato mantiene inalterate le sue proprietà soltanto se non viene mai scongelato e poi ricongelato come purtroppo certe volte avviene in caso di lunghi trasporti dai produttori ai negozianti. Per l’uso corretto è fondamentale far scongelare completamente il cibo preparandolo almeno 10/12 ore prima dell’uso! Uno scorretto scongelamento inficerebbe irreparabilmente gli organi interni dei pesci portandoli fino alla morte. Esistono diversi tipi di mangimi surgelati per ogni tipologia di pesci ospitati in acquario; i più comuni sono quelli di artemia salina, pezzettini di polpo, piccoli animaletti quali il mysis, plankton, larve di zanzara, tubifex, etc.
A questi tre tipi di alimenti si può integrare la dieta con del cibo vivo come ad esempio la artemia salina fatta schiudere e allevata in casa al fine di evitare, come già detto, elementi patogeni dannosi per i pesci.
Con il passare del tempo un solo tipo di cibo non integrato con vitamine che dovrebbero già essere presenti nel cibo stesso, porta sempre alla comparsa di malattie da carenza alimentare o vitaminica soprattutto nei pesci marini che sono i più delicati; un esempio sono gli Acanturidi, soggetti spesso a dimagrimento e ad avitaminosi per causa di un’alimentazione errata o carente di alghe.
Nel caso ci trovassimo di fronte a dei pesci affetti da questi sintomi con anche perdita di colore bisogna subito cambiare la dieta con una varia e bilanciata non somministrando solo granuli o fiocchi e con l’aggiunta di complessi vitaminici supplementari reperibili nei negozi specializzati.
Il cibo consigliato in questo malaugurato caso deve essere a base di acidi grassi e carotenoidi che aiutano a ingrassare, a rigenerare la pigmentazione, nonché ad irrobustire i pesci stessi.
Ai prodromi dell’acquariofilia (inizio del novecento) questa era solo conosciuta, il più della volte, dalle persone benestanti, dai nobili o dai ricercatori pseudo scienziati che avevano acquari di piccole dimensioni con pochissimi tipi di pesci alimentati solo con cibo vivo ( tipo larve di zanzare) poiché era l’unico conosciuto.
Dopo gli anni 50 questo cibo è stato sostituito completamente dai mangimi artificiali sia per la facilità di approvvigionamento degli stessi e sia per evitare eventuali agenti patogeni sempre presenti nel cibo vivo, alcuni piuttosto gravi per i pesci; inoltre il cibo artificiale è più ricco di ingredienti con alti valori nutrizionali.
Il cibo naturale vivo dei tempi passati come il chironomus, il tubifex ed l’artemia salina è oggi “lavorato” con un processo che si chiama liofilizzazione e, per certi tipi di pesci, può essere somministrato in connubio al cibo secco.